L’orazione: empatia con Dio

sagrario

Santa Teresa di Gesù diceva: “L’orazione mentale non è altro che un rapporto di amicizia, stare da soli con chi sappiamo che ci ama”.

Diceva anche: “Datemi un quarto d’ora d’orazione ogni giorno e vi darò il Cielo. Un anima che persevera nell’orazione, si assicura la propria salvezza”.

Jacques Philippe, nel suo libro “L’orazione, cammino d’amore” ricorda 4 verità della fede cattolica che ci aiutano a fare l’orazione mentale:

1) Supremazia dell’azione divina
Durante l’orazione è più importante quello che fa Dio di quello che facciamo noi: se malgrado la nostra buona volontà siamo incapaci di pregare bene, di commuoverci, di avere bei pensieri, possiamo sempre offrire a Dio questo dispiacere ed è una buona orazione.

Santa Teresa del Bambin Gesù si addormentava con frequenza nell’orazione ma non si scoraggiava: “Se una madre prende nelle braccia al figlio e il piccolo si addormenta, non si arrabbia”.

L’orazione mentale è come alzare le braccia perché nostro Padre Dio ci prenda nelle sue.

2) Supremazia dell’amore
Nell’orazione si tratta soprattutto di amare, ma in relazione a Dio, amare vuole dire in primo luogo sentirsi amati incondizionatamente da Dio.

Da parte nostra, la perseveranza nell’orazione ogni giorno è una grande dimostrazione d’amore o almeno di desiderio d’amare. Santa Teresa del Bambin Gesù: “Dio non ha bisogno delle nostre opere, ma ha sete del nostro amore”

3) Dio viene incontro a noi attraverso l’umanità di Gesù
Possiamo pensare alla sua vita, ai suoi gesti, alle sue parole… Siamo figli di Dio in Gesù.

4) Dio dimora in noi
Se siamo in grazia di Dio, le Tre Persone della Santissima Trinità dimorano dentro di noi in un modo molto speciale.

Possiamo entrare nell’interno del nostro cuore per riunirci con Dio, così vicino e accessibile e rimanere tranquillamente con Lui.

E possiamo trarre profitto di questa intimità per adorare, ringraziare, chiedere perdono e chiedere aiuto con totale fiducia.

Álvaro Gámiz