Se, nonostante tutto, dobbiamo proprio litigare… per lo meno non litighiamo davanti ai figli. Queste regole potranno esserci utili…
1. Litigare tenendo l’altro al centro dell’attenzione. I ragionamenti o le ragioni sono sempre meno importanti: non devono mai farmi perdere di vista te e la tua persona. Necessita di guardarsi bene in viso.
2. Ascoltare l’altro significa cercare di captare le parole e i sentimenti che si trovano dietro le parole; evitare di intervenire sempre, senza lasciare spazio al partner per dire la sua.
3. Capire bene il messaggio che viene comunicato, in modo obiettivo, senza prenderlo come una critica o come una mancanza di amore e rispetto.
4. Focalizzare correttamente il vero problema, ossia determinare con chiarezza qual è il nocciolo dell’argomento.
5. Non rifarsi al passato: è inutile tirar fuori quello che è accaduto prima dell’attuale litigio.
6. Riflettere bene prima di replicare; non si devono formulare accuse fondate solo su intuizioni, sospetti o sentito dire.
7. Dimostrare buona volontà, affermando il proprio desiderio di trovare qualche soluzione; discutere e cercare di accettare insieme una soluzione non propria.
8. Esaminare insieme e con serenità le soluzioni o le alternative proposte dal coniuge; esprimere con sincerità ciò che si pensa a favore o contro questa o quell’altra soluzione. Decidere insieme la soluzione non significa arrendersi, ma cercare il bene migliore per tutti, anche se costa.
9. A volte è molto utile ricorrere a una terza persona, o a una coppia amica o a un consultorio per verificare insieme.
10. Dimenticare e perdonare. Dimenticare ciò che è successo significa decidere di chiudere il fatto nel “museo coniugale”, senza più tirarlo fuori nelle discussioni. Perdonare con tutto il cuore, perché ci sono state e ci saranno ancora situazioni in cui anche noi possiamo sbagliare. Non rifiutare di dare o di ricevere il perdono.
Tiziano (sposa.ilbello.com)