Il dialogo nella coppia

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“Parlare era facile da fidanzati, sembrava così naturale: avevamo un’intera vita da condividere! Il nostro viaggio era andato su strade differenti fino ad incontrarsi, potevamo condividere i sogni, le speranze, i dubbi, tutto. Quei momenti erano preziosi e molto speciali per tutti e due. Ma adesso, dopo anni di matrimonio, non è più così facile sedersi e parlare”.

Il fatto è che la mancanza di comunicazione interpersonale tra marito e moglie è alla base di quasi tutte le crisi e i problemi coniugali e di conseguenza è una radice profonda dell’infelicità nel matrimonio.

Noi siamo convinti che per diventare coppie felicemente sposate non siano necessarie teorie sofisticate, né retorica sulla comunicazione o sul dialogo, bensì opportunità reali per sperimentare tra noi un incontro intimo, profondo, sincero e affettuoso. Un faccia a faccia senza alcun tipo di interferenza o mediazione (se non quella di Cristo in mezzo a noi).

Cosa intendiamo con ciò? Cosa è un dialogo coniugale creativo?

È una conversazione carica d’amore tra marito e moglie con un solo scopo: ascoltarsi vicendevolmente.

ASCOLTARE è la parola chiave per un dialogo creativo: è per il dialogo quello che l’amore è per il nostro matrimonio. Senza vero ascolto non può esserci dialogo, solo discussione!

– L’ASCOLTO come capacità di ricevere, di accogliere, fa scoprire l’altro, accettarlo, comprendere il suo cammino; in una parola è necessario per crescere come individui e come coppia.

Proprio perché ci apre a noi, agli altri, al mondo, all’amore vero, l’ascolto ci arricchisce, ci riempie. Dobbiamo comunicarci ciò che si è, ciò che si sente per l’altro, ciò che si vuole costruire con l’altro nella vita e per la vita.

Tutto questo esige: la pazienza di ascoltarsi e di parlarsi, un cuore aperto ed ospitale, silenzio esteriore ed interiore per dedicare tempo all’altro e riconoscere il mistero della sua persona.

COMUNICARE è quindi condividere con l’altro momenti, situazioni, sentimenti, desideri,
atteggiamenti. Significa accettazione, parità di diritti e doveri, uguaglianza, comprensione, lealtà, verità …

– La comunicazione all’interno della coppia è altrettanto vitale per il rapporto quanto lo è la circolazione del sangue per continuare a stare bene in salute! Il sangue infatti nutre e purifica l’aria dei polmoni ed elimina i rifiuti e le sostanze tossiche; se la circolazione viene impedita o subisce qualche alterazione, il corpo si ammala e può morire.

Nel dialogo e nella comunicazione, dobbiamo essere ben attenti:

AL SIGNIFICATO DELLE PAROLE. Cioè al significato speciale che la gente dà a certe parole, idee, avvenimenti. Si presume che il coniuge dia lo stesso significato; tuttavia ognuno di noi, alla prova dei fatti, ha reazioni ed offre interpretazioni del tutto personali alle parole. Per esempio la frase: “non fare la bambina o il bambino” viene filtrata da ognuno secondo il vissuto nella famiglia di origine e la reazione è consequenziale.

AL SIGNIFICATO DEI SENTIMENTI. Dobbiamo imparare ad “ascoltare con il terzo orecchio”, quello della sensibilità ai cambiamenti di umore (che spesso sono improvvisi e dovuti ad accadimenti indipendenti dalla nostra volontà).

L’intelligenza di seguire le tracce e di immedesimarsi nei sentimenti dell’altro è chiamata “EMPATIA”, cioè mettere se stesso all’interno del “quadro di riferimento” del consorte, cercando di osservare e sentire la situazione come lui, o lei, la vedono e la sentono. Occorre: intuizione e comprensione da ambo le parti!

AL SIGNIFICATO DELL’ACCETTAZIONE. Spesso siamo tentati di nascondere tutto ciò che può sminuire l’immagine che il coniuge ha di noi, a meno che non abbiamo fiducia nella comprensione, nell’accettazione totale dell’altro.

Ma come ascoltare in un dialogo coniugale che sia creativo?
– ascoltare con le orecchie per sentire ogni parola come qualcosa di molto speciale;
– ascoltare con la mente per cercare umilmente comprensione;
– ascoltare con gli occhi per ricevere consapevolmente i messaggi non verbali;
– ascoltare con il cuore per accettare tutto con vero amore.

Tempo e Luogo per l’ascolto

– Il tempo è l’ingrediente necessario per un dialogo creativo: è necessario del tempo adeguato (secondo le necessità).

Che cosa vogliamo dire per tempo adeguato? È quel tempo speciale solo per noi due. È il tempo non per criticare o biasimarsi l’un l’altro, né per risolvere problemi o fare richieste. È il tempo per ascoltarsi solamente l’un l’altro dal profondo del cuore, affettuosamente. È il tempo per essere in contatto l’uno con l’altro: da soli, senza interferenze o fretta. Solo noi due in un posto tranquillo!

– Il posto è importante per il tempo prezioso! Trovare un posto dove avere intimità, per poterci rilassare, sentirci riposati, attenti e tranquilli da preoccupazioni o interferenze. Un posto dove poterci guardare negli occhi vicendevolmente, stare seduti vicini, tenerci le mani ed avere un’esperienza piacevole che ci risollevi nel corpo e nello spirito.

Questo tempo “insieme” è molto importante per la coppia; se voi davvero vorrete trovarlo, ve lo godrete e cercherete il modo di poterlo rivivere ogni mese. “Non ho, non abbiamo tempo!” è una facile maschera che nasconde qualcosa di più profondo.

-Vi conoscete abbastanza bene per ammettere che, se qualcosa è importante per voi, trovate il tempo necessario. Inoltre, noi tutti disponiamo di 24 ore al giorno: il problema è come spendiamo quel tempo e quanto di quel tempo passiamo con il nostro coniuge.

– Se agli affari o al lavoro dedicassimo il tempo che programmiamo per il mostro amore, faremmo brutti bilanci, rischieremmo il fallimento. Ecco il perché di tanti fallimenti nei matrimoni: la poca voglia di stare insieme a decidere e pensare alle cose veramente importanti (che non sono solamente quelle economiche).

Ogni coppia deve trovare il suo tempo speciale a seconda delle necessità e delle circostanze: ma va trovato, altrimenti non cresciamo come individui, né come coppia felice. Per esempio, per il dialogo quotidiano alcune coppie hanno un breve tempo di condivisione la mattina presto, prima che la loro giornata inizi; altri preferiscono la sera; alcuni amano dialogare durante un pasto condiviso o una passeggiata insieme, altri quando pregano …

Ma importante è la revisione mensile che deve diventare necessaria come per i tagliandi delle auto, altrimenti se manca l’olio al motore del nostro matrimonio, rischiamo di fondere e fermarci del tutto …

Pensate al tempo che passate insieme: potrebbe essere usato meglio? Come? Quando? Perché non da oggi stesso?

MODI DI DIALOGARE: VERBALE + NON VERBALE + CORPOREITÀ + NELLO SPIRITO

È facile confondere tra: “come” comunicare e con “quale mezzo”!

– C’è chi è convinto che sia sufficiente usare bene il “mezzo” per essere tranquillo in coscienza e dice: “lo non ho peli sulla lingua. Quello che ho in testa dico”. Questa non è comunicazione, anzi può essere talvolta maleducazione!

– In genere nella comunicazione il mezzo è il messaggio, infatti il mezzo che si adopera per comunicare la dice lunga sulla qualità delle cose che si intendono comunicare.

– Ma nel dialogo di coppia il mezzo della comunicazione è la persona tutta intera, ne deriva che il messaggio che si invia scaturisce dal modo, cioè dal “come” ci rapportiamo all’altro.

– Quindi quando si parla del “come” della comunicazione, si parla di “spiritualità della comunicazione”, intesa come atmosfera che rende possibile il contatto tra un tu ed un io.

– Tutti noi esigiamo attenzione ed abbiamo bisogno di sentirci attivi; ciascuno ha bisogno di imparare a decifrare i segnali che l’altro lancia con ogni mezzo, verbale, non verbale, o corporeo.

COMUNICAZIONE NON VERBALE

– Il corpo parla, piange di gioia, trema di rabbia, i muscoli si tendono per l’apprensione o si rilassano per la gioia. I nostri occhi, da soli, possono essere penetranti, scintillanti, freddi, nascosti, brillanti, lascivi, ammiccanti o senza vita ….

-Tutti abbiamo imparato a stare attenti alle parole, per far piacere alla gente, per adeguarci, per nascondere i nostri sentimenti, ma non siamo ugualmente bravi a cogliere i messaggi che manda il nostro corpo e che sono più numerosi di quelli verbali.

– La comunicazione non verbale è molto importante nella vita matrimoniale. Impariamo a riconoscere innumerevoli espressioni, reazioni e segni che avvengono tra di noi e non sono percepiti da nessun altro!

IL SILENZIO

– Nonostante ciò credere che l’altro ci comprenda senza che noi parliamo appartiene al regno delle illusioni! Il silenzio, in genere, non viene vissuto bene nel matrimonio. Contiene un messaggio che può generare reazioni intense e controverse: può essere d’oro o rigetto totale.

– Una persona sottoposta a “trattamento silenzioso” può chiudersi in se stessa o tentare di rompere la barriera alzando il tono della voce, magari usando violenza.

– Uno dei blocchi più devastanti nel dialogo fra sposi è la scoperta che il coniuge non è affatto interessato ad ascoltare ciò che abbiamo da dire.

ABBRACCIARSI

Talvolta riusciamo a comunicare più cose con un forte e delicato abbraccio sincero che con mille parole ricercate!

– Nella nostra cultura talvolta il toccarsi abbracciandosi è considerato, soprattutto in certe regioni, come cosa sospetta e alcune coppie devono superare un’educazione dalla quale avevano imparato a non toccarsi mai.

– Queste devono imparare o reimparare, l’importanza della carezza, di un braccio protettivo attorno alle spalle e le gioie di stare guancia a guancia e di coccolarsi che rivelano attenzione, affetto e interesse. Stringere l’altra mano, il toccarsi è un aspetto importante del dialogo che ci avvolge caldamente e gioiosamente assieme.

– L’abbraccio è un allargare il cuore, insieme alle braccia, è far posto a coloro che amiamo perché siano un tutt’uno con noi. Un abbraccio forte, caldo, infonde coraggio e sicurezza, un abbraccio tenero e delicato scioglie ogni rigidità, dà fiducia e serenità.

– Ci troviamo a vivere in un tempo in cui sembrano superati tutti i tabù ed ogni pudore sembra scomparso, uno tuttavia resta: il pudore dei sentimenti.

Com’è bello invece dar di nuovo spazio al corpo, ai gesti, a quel linguaggio universale che supera le lingue e va diritto al cuore!

– Confinare il tatto, nella vita matrimoniale, esclusivamente ai momenti del rapporto sessuale può privare la coppia delle gioie del comunicare diverse da quelle della parola.

IL DIALOGO S’INCARNA: LA SESSUALITÀ NELLA COPPIA

“IL SESSO STA ALL’AMORE COME LA SCINTILLA AL FALÒ CHE HA ACCESO” (A.Carrel)

– Ogni dialogo non può prescindere dal fatto che chi dialoga è sessuato. Il dialogo di coppia diventa allora dialogo “incarnato” nei gesti fisici, oltre che nelle semplici parole, diventa amore vero che fa dei due una sola carne e produce frutti …

– È invece urgente rientrare in se stessi e riappropriarsi del proprio corpo, della propria gestualità, del proprio cuore.

– Spesso un gesto può rendere visibile ciò che la parola non riesce a dire, allora è il corpo che si fa parola esprimendosi in un linguaggio universale ma sempre originale che, se sincero, sa cogliere l’intimo di noi stessi.

– Dice Shakespeare: “Quante volte perdiamo ciò che con un po’ di dolcezza potremmo facilmente ottenere ….”

– “Le parole sono pietre”, come pietre spesso sono fredde, dure, pesanti, incapaci di modellarsi sulle sfumature dei pensieri, sui battiti del cuore. Non bastano mai a tradurre i sentimenti, il più delle volte rimangono impenetrabili a quella corrente di affetti, di sensazioni, di emozioni che invadono i nostri cuori. Un poeta scrive: “Stasera ti amo troppo per parlare d’amore!”. Il cuore da solo non ce la fa ad amare, ha bisogno di tutta la persona. Ha bisogno del corpo.

FAVORIRE IL DIALOGO

– È importantissimo comunicare (quando accade) il senso di delusione provocato dall’altro, per poi andare oltre con il perdono.

– Ecco perché è importante abituarci a saper chiedere scusa! Può sembrare banale o facile e invece non lo è. Se vogliamo dialogare dobbiamo essere capaci di dire: scusami”!

Quando riconosciamo di aver sbagliato, frainteso, ecc., non basta dire: “hai ragione” oppure “non parliamone più” o “dimentichiamo tutto”. Non basta stare zitti e sperare che il tempo aggiusti le cose, perché il tempo non lo fa, anzi, le peggiora.

– Se non vinciamo il nostro orgoglio, sconfiggeremo l’amore.

– Se chiediamo scusa spesso pensiamo di perdere la faccia, ma sbagliamo. Quando diciamo: “scusa” non è perché l’altro ha bisogno di questa parola per perdonarci, ma perché, prima di tutto, ne abbiamo bisogno noi se vogliamo continuare ad essere onesti e sinceri con noi stessi, con la persona che amiamo e con chiunque abbiamo accanto.

Perché le lettere d’amore finiscono quando andiamo all’altare?

Un altro modo di dialogare della coppia è dato dallo scriversi lettere d’amore, nelle quali con calma riusciamo a descrivere tutta la nostra passione, aspettative e desideri per l’amato. In Italia lo scrivere ed il leggere è un po’ trascurato, ma secondo le esperienze di migliaia di coppie di sposi in tutto il mondo, scrivere lettere d’amore al coniuge è un modo
entusiasmante e concreto di rafforzare la comunicazione coniugale e la fiducia reciproca nel matrimonio!

Talvolta è il modo migliore per esprimere le proprie esperienze personali vissute e per raggiungere il proprio coniuge in un modo molto diretto, onesto e affettuoso, per gettare un ponte verso l’altro, per riconciliarsi …

LE RICOMPENSE DEL DIALOGO

– Affrontando e confrontando “insieme” le situazioni della vita, trovando il tempo per ascoltarci, per comunicare le nostre esigenze e adattarle a quelle del coniuge, il nostro matrimonio diventerà un mosaico complesso da costruire tassello su tassello.

– La creazione del mosaico esige compatibilità, adattamento delle personalità, accordo mutuo e mutua soddisfazione.

– La serenità in un matrimonio non è gratuita e non si raggiunge d’incanto: appartiene ad un lungo percorso. Molta strada si fa annullando le delusioni ed evidenziando le cose positive. Non dimentichiamo che siamo noi gli artefici, i protagonisti del rapporto di coppia, solo noi e DIO se lo vogliamo. Dipende da noi dare il significato che vorremo alle cose che ci capitano.

– L’ideale è che ci siano parole e fatti, ma ciò che tiene in piedi un matrimonio sono senza dubbio i fatti: facciamo sentire l’altro amato e accettato, solo così si deciderà a cambiare in meglio!

– Riduciamo al minimo, o meglio evitiamo del tutto, gli attacchi verbali: non servono che a peggiorare la situazione. Un po’ di umorismo è necessario, insieme ad una buona dose di fede. Infatti se la coppia, per dialogare e comunicare, pone al centro CRISTO e la PAROLA DI DIO, metà del lavoro e già fatto, perché la Bibbia dice : “VENITE A ME VOI TUTTI CHE SIETE AFFATICATI ED OPPRESSI ED I0 VI RISTORERÒ” ed ancora: “SENZA DI ME NON POTETE FAR NIENTE”, oppure “CHI NON COSTRUISCE LA PROPRIA CASA SULLA ROCCIA, VEDRÀ LA SUA CASA ANDARE IN ROVINA. Sono inviti accorati su come muoverci delicatamente e con rispetto nel pianeta coppia per far fiorire nel modo giusto l’amore.

Concludendo:

– Tutto in noi cerca e chiede tenerezza e noi, anche quando non ce ne accorgiamo, la doniamo con uno sguardo, un sorriso, un gesto, un apprezzamento benevolo.

– Se in un matrimonio non riusciamo a condividere dolore, sofferenza, dubbi, delusioni, perplessità, non si possono neppure condividere l’amore, la serenità, l’intimità. Come e vero che l’amore ci rende vulnerabili, è altrettanto vero che ci rende anche più forti.

– Essere spontanei con se stessi e con il coniuge significa sposarsi veramente, condividere tutto, il bello ed il brutto, il male ed il bene; significa divenire complici, intimi, significa divenire uno pur rimanendo due.

– Esprimere apertamente sia i sentimenti positivi che negativi è il punto più importante di un rapporto e la meta del dialogo di coppia. Il grado di disponibilità a condividere le emozioni determina la forza del rapporto ed il suo valore.

– Se non c’è espressione dei sentimenti il rapporto si incrina, il sesso diventa un fatto meccanico, dare diventa manipolazione, il dolore diventa rancore, l’amore diventa disgusto.

– Il dialogo di coppia quando è comunicazione vera, porta alla comunione dei due, alla maturazione dei singoli e della coppia stessa; inoltre a conoscersi in profondità fino a capirsi e ad accettarsi.

CONOSCERSI significa imparare a guardare l’altro nella sua interiorità e lasciarsi guardare nella propria.

CAPIRSI significa creare spazio all’altro, lasciare che abiti nel “mio” cuore e nella “mia” vita.

ACCETTARSI significa accogliere l’altro nelle sue risorse e nelle sue fragilità, promuoverne la crescita autentica.

-Molti si sposano senza aver delineato il proprio progetto coniugale da realizzare. Decidono di camminare insieme per la vita, ma non hanno una comune direzione di marcia. Solo un dialogo serio e profondo, illuminato da una ricca esperienza di preghiera, permette di precisare il proprio stile di coppia e di verificare se esiste un accordo preciso tra i due.

– Perché “L’amore non consiste nel guardarsi l’un l’altro, ma nel guardare nella stessa direzione” (A. de Saint-Exupèry).

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