Empatici: idee per migliorare l'empatia

"È di fondamentale importanza promuovere nella società la crescita del livello di empatia, affinché nessuno rimanga indifferente alle invocazioni di aiuto del prossimo" (Papa Francesco, 29 aprile 2016).

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13 consigli di papa Francesco per un buon matrimonio

Posted on Dicembre 8, 2017 by admin

Nella sua esortazione apostolica Amoris Laetitia, papa Fracesco ha usato l’“inno alla carità” di San Paolo, tratto dalla sua prima Lettera ai Corinzi, per offrire alcuni consigli su come sostenere un buon matrimonio negli anni, basato sul vero amore.

“È prezioso soffermarsi a precisare il senso delle espressioni di questo testo, per tentarne un’applicazione all’esistenza concreta di ogni famiglia”, ha spiegato.

1. Pazienza. Per Francesco, “non significa lasciare che ci maltrattino continuamente, o tollerare aggressioni fisiche, o permettere che ci trattino come oggetti”. “L’amore comporta sempre un senso di profonda compassione, che porta ad accettare l’altro come parte di questo mondo, anche quando agisce in un modo diverso da quello che io avrei desiderato”.

“Il problema si pone quando pretendiamo che le relazioni siano idilliache o che le persone siano perfette, o quando ci collochiamo al centro e aspettiamo unicamente che si faccia la nostra volontà. Allora tutto ci spazientisce, tutto ci porta a reagire con aggressività”, ha avvertito.

2. Atteggiamento di benevolenza. Il papa ha sottolineato che nella sua Lettera San Paolo “vuole insistere sul fatto che l’amore non è solo un sentimento, ma che si deve intendere nel senso che il verbo ‘amare’ ha in ebraico, vale a dire: ‘fare il bene’”.

“Come diceva sant’Ignazio di Loyola, ‘l’amore si deve porre più nelle opere che nelle parole’. In questo modo può mostrare tutta la sua fecondità, e ci permette di sperimentare la felicità di dare, la nobiltà e la grandezza di donarsi in modo sovrabbondante, senza misurare, senza esigere ricompense, per il solo gusto di dare e di servire”.

3. Guarendo l’invidia. “Nell’amore non c’è posto per il provare dispiacere a causa del bene dell’altro”, ha sottolineato il papa, aggiungendo che “l’invidia è una tristezza per il bene altrui che dimostra che non ci interessa la felicità degli altri, poiché siamo esclusivamente concentrati sul nostro benessere”.

“Il vero amore apprezza i successi degli altri, non li sente come una minaccia, e si libera del sapore amaro dell’invidia. Accetta il fatto che ognuno ha doni differenti e strade diverse nella vita”.

4. Senza vantarsi o gonfiarsi. Francesco ha sottolineato che “chi ama, non solo evita di parlare troppo di sé stesso, ma inoltre, poiché è centrato negli altri, sa mettersi al suo posto, senza pretendere di stare al centro”.

“Alcuni si credono grandi perché sanno più degli altri, e si dedicano a pretendere da loro e a controllarli, quando in realtà quello che ci rende grandi è l’amore che comprende, cura, sostiene il debole”.

5. Amabilità. “Amare significa anche rendersi amabili”, ha indicato il papa, e questo significa che “l’amore non opera in maniera rude, non agisce in modo scortese, non è duro nel tratto”.

“I suoi modi, le sue parole, i suoi gesti, sono gradevoli e non aspri o rigidi. Detesta far soffrire gli altri”.

6. Distacco generoso. Contrariamente alla frase popolare per la quale “per amare gli altri bisogna prima amare se stessi”, il papa ha ricordato che nell’“inno alla carità” San Paolo “afferma che l’amore ‘non cerca il proprio interesse’, o che ‘non cerca quello che è suo’”.

“Bisogna evitare di attribuire priorità all’amore per se stessi come se fosse più nobile del dono di se stessi agli altri”.

7. Senza violenza interiore. Nella Amoris Laetitia, il papa ha esortato a evitare “una irritazione non manifesta che ci mette sulla difensiva davanti agli altri, come se fossero nemici fastidiosi che occorre evitare”.

“Il Vangelo invita piuttosto a guardare la trave nel proprio occhio”, ha aggiunto. “Se dobbiamo lottare contro un male, facciamolo, ma diciamo sempre ‘no’ alla violenza interiore”.

8. Perdono. Francesco ha raccomandato di non lasciare spazio “a quel rancore che si annida nel cuore”, ma di lavorare per “un perdono fondato su un atteggiamento positivo, che tenta di comprendere la debolezza altrui e prova a cercare delle scuse per l’altra persona”.

La comunione familiare, ha affermato il papa, “può essere conservata e perfezionata solo con un grande spirito di sacrificio. Esige, infatti, una pronta e generosa disponibilità di tutti e di ciascuno alla comprensione, alla tolleranza, al perdono, alla riconciliazione”.

9. Rallegrarsi con gli altri. “Quando una persona che ama può fare del bene a un altro, o quando vede che all’altro le cose vanno bene, lo vive con gioia e in quel modo dà gloria a Dio”, ha indicato il Santo Padre.

“La famiglia dev’essere sempre il luogo in cui chiunque faccia qualcosa di buono nella vita, sa che lì lo festeggeranno insieme a lui”.

10. Tutto scusa. Questo, ha spiegato il papa, “implica limitare il giudizio, contenere l’inclinazione a lanciare una condanna dura e implacabile. ‘Non condannate e non sarete condannati’ (Lc 6,37)”.

“Gli sposi che si amano e si appartengono, parlano bene l’uno dell’altro, cercano di mostrare il lato buono del coniuge al di là delle sue debolezze e dei suoi errori. In ogni caso, mantengono il silenzio per non danneggiarne l’immagine. Però non è soltanto un gesto esterno, ma deriva da un atteggiamento interiore”.
11. Ha fiducia. “Non si tratta soltanto di non sospettare che l’altro stia mentendo o ingannando”, ha spiegato il papa.

“Non c’è bisogno di controllare l’altro, di seguire minuziosamente i suoi passi, per evitare che sfugga dalle nostre braccia. L’amore ha fiducia, lascia in libertà, rinuncia a controllare tutto, a possedere, a dominare”.

12. Spera. Questa parola, ha indicato il papa, “indica la speranza di chi sa che l’altro può cambiare”.

“Non vuol dire che tutto cambierà in questa vita. Implica accettare che certe cose non accadano come uno le desidera, ma che forse Dio scriva diritto sulle righe storte di quella persona e tragga qualche bene dai mali che essa non riesce a superare in questa terra”.

13. Tutto sopporta. Il papa ha segnalato che questo “non consiste soltanto nel tollerare alcune cose moleste, ma in qualcosa di più ampio: una resistenza dinamica e costante, capace di superare qualsiasi sfida”.

“L’amore non si lascia dominare dal rancore, dal disprezzo verso le persone, dal desiderio di ferire o di far pagare qualcosa. L’ideale cristiano, e in modo particolare nella famiglia, è amore malgrado tutto”.

https://it.aleteia.org/2016/09/20/13-consigli-papa-francesco-buon-matrimonio-amoris-laetitia/

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Le 8 precauzioni per difendere il tuo matrimonio dall’infedeltà

Posted on Gennaio 4, 2017 by admin
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infedelta

È sempre più evidente che la nostra società è particolarmente ostile nei confronti del matrimonio. In Spagna esiste il divorzio senza causa dopo 3 mesi di matrimonio, mentre le compagnie telefoniche chiedono almeno 6 mesi di permanenza con il nostro cellulare. C’è chi si sposa senza dare importanza all’impegno dell’esclusività e della fedeltà.
Per questo, ha senso moltiplicare le precauzioni per difendere il matrimonio, cosa proposta da Jill Savage, fondatrice negli Stati Uniti di Hearts at Home, un servizio che esorta le madri a dedicarsi “a tempo pieno” alla casa e alla famiglia.
Un’amicizia innocente

Jill fa un esempio. “Un padre del nostro vicinato è diventato il mio miglior amico”, le diceva una giovane madre. “Andiamo con i bambini al parco, a fare spese, cuciniamo anche insieme una volta al mese. È una grande persona”.

“È evidente che questa donna non aveva idea del pericolo insito in questa situazione apparentemente inoffensiva”, ha scritto la Savage in un articolo. “La storia è sempre la stessa: il coniuge infedele ha sviluppato una relazione che è iniziata come un’amicizia innocente, con qualcuno con cui poter parlare, qualcuno che ascoltava, che si preoccupava”.

“Ciascuno piuttosto è tentato dalla propria concupiscenza che lo attrae e lo seduce; poi la concupiscenza concepisce e genera il peccato, e il peccato, quand’è consumato, produce la morte”, ha aggiunto Jill citando la Lettera di Giacomo (1, 14-15).

Piantare una palizzata di protezione

“Dobbiamo piantare una palizzata di protezione intorno al nostro matrimonio, ovvero prendere in anticipo decisioni che tengano lontana la tentazione e rendano il matrimonio una priorità”, ha raccomandato Jill come consulente familiare e matrimoniale. In concreto, raccomanda 8 precauzioni per difendere la relazione.

Precauzione 1: Compi scelte sagge.
Evita di trascorrere del tempo superfluo con qualcuno del sesso opposto. Ad esempio, se cerchi un allenatore personale in palestra, scegli una persona del tuo stesso sesso.

Precauzione 2: Condividi saggiamente.
Se un giorno ti rendi conto che stai condividendo con qualcuno segreti e intimità su di te e sul tuo matrimonio che non hai condiviso con il/la tuo/a sposo/a, è un segnale di allarme. Anche un legame emotivo con qualcuno, pur non arrivando a diventare sessuale, può danneggiare molto la relazione.

Precauzione 3: Cerca di stare in luoghi pubblici.
Fai il proposito di non darti appuntamento da sola/o con qualcuno dell’altro sesso. Se un/a amico/a ti invita a mangiare o ad accompagnarlo/a, fa’ che venga una terza persona. Non esitare a spiegargli/le, se serve, che hai deciso così con il tuo coniuge. Può servire a dare l’esempio.

Precauzione 4: Non essere ingenuo/a.
La maggior parte della gente che finisce per avere una relazione non voleva averla; l’infedeltà inizia come una relazione innocente che alla fine raggiunge una profondità emotiva che attraversa la linea della fedeltà.

Precauzione 5: Aumenta il tuo “investimento” in casa.
I matrimoni forti si ottengono passando del tempo insieme, ridendo insieme, giocando insieme. Se non hai appuntamenti con il tuo partner, pianifica già appuntamenti per i prossimi mesi e fa’ che trascorrere del tempo insieme sia una priorità.

Precauzione 6: Fa’ attenzione a ciò che pensi.
Se pensi tutto il giorno ai difetti del tuo coniuge, se il tempo che dedichi a pensare a lui/lei si concentra su mancanze e rimproveri, è facile che qualsiasi altra persona possa sembrarti migliore e ti attiri. Scrivi una lista dei punti forti che ti hanno attratto inizialmente nel tuo partner. Sostieni, incoraggia, appoggia e diminuisci le critiche.

Precauzione 7: Non giocare a paragonare.
Tutti abbiamo comportamenti sbagliati, manie ed errori. È ingannevole paragonare tuo/a marito/moglie a un nuovo conoscente, perché non vediamo il nuovo arrivato nel mondo reale, in quello della condivisione del tetto, di curare i bambini alle tre del mattino, di far quadrare i conti…

Precauzione 8: Cerca aiuto.
Cercare aiuto è un segno di forza, non di debolezza. Cerca aiuto chi è disposto a combattere, è un primo passo di forza. Ricorri ai sacramenti, mantieniti saldo nella tua fede, cerca un sacerdote o un terapeuta familiare cristiano, un buon consigliere… Ti daranno una prospettiva serena per stabilire nuove strategie per proteggere, difendere o ricostruire il tuo matrimonio.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

http://it.aleteia.org/2015/05/12/le-8-precauzioni-per-difendere-il-tuo-matrimonio-dallinfedelta/

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Misericordia, compassione, empatia

Posted on Dicembre 1, 2015 by admin
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papa

Siamo nell’anno della misericordia indetto da Papa Francesco. Sarà molto importante per la Chiesa Cattolica. Penso che anche molti non cattolici accoglieranno volentieri quest’iniziativa. La misericordia è il secondo nome dell’amore. San Giovanni Paolo II dice che è “il più stupendo attributo del Creatore e del Redentore” (Dives in Misericordia, n. 13). Gesù venuto sulla terra ci ha fatto capire come è Dio:

a) Dio perdona sempre,

b) è fedele malgrado le nostre infedeltà,

c) vuole essere vicino a ognuno di noi fino a offrirsi come cibo spirituale per noi,

d) è generoso: ci ha creati per farci godere nel cielo non una felicità umana grandissima, ma la sua felicità divina, immensamente più grande, quella che proviene della conoscenza e amore tra le tre Persone Divine, Padre, Figlio e Spirito Santo, e per questo vuole divinizzarci e si è incarnato ed è morto sulla croce.

Come possiamo noi praticare la misericordia?

a) In primo luogo chiedendo perdono e perdonando. A far questo ci invita la preghiera del Padrenostro.

b) Poi con la fedeltà in famiglia e nel lavoro.

c) Poi con la compassione e con la solidarietà. Le opere di misericordia creano un circolo virtuoso in chi le compie e un circolo virtuoso in chi le riceve: migliora il cuore di chi le realizza e la loro ripetizione diviene più facile, ma anche chi le riceve si sente amato e amerà più facilmente.

Pochi giorni fa, prima del arrivo del Papa nella Repubblica Centrafricana, il presidente Catherine Samba-Panza ha detto: “Le comunità di tutte le fedi religiose, si aspettano che il Papa le visiti… dovreste sentire che mobilitazione, che gioia e che attesa c’è per questa visita”

Poi all’arrivo del Papa ha detto: “A nome di tutta la classe dirigente di questo paese, ma anche a nome di tutti coloro che hanno contribuito in qualche modo alla sua discesa agli inferi, confesso tutto il male che è stato fatto qui nel corso della storia e chiedo perdono dal profondo del mio cuore. Santo Padre abbiamo assolutamente bisogno di questo perdono in occasione della vostra visita”.

Ha detto anche: “La vostra visita è vissuta come una benedizione dal cielo. La vostra presenza è vista come una vittoria. Una vittoria della fede sulla paura, sull’incredulità, una vittoria della compassione e della solidarietà…”

d) Siamo in tempi di crisi e forse non potremo in quest’anno dare grandi elemosine, ma tutti possiamo migliorare nel rapporto fraterno in famiglia, nel lavoro, ecc.

Papa Francesco ci spiega come si fa a comunicare con empatia, con amore: “a volte si tratta di fermarsi, lasciare l’ansia, guardare agli occhi, ascoltare…” (Evangelii Gaudium, n. 46).

Ricordiamoci che quando alla fine di una discussione ci sentiamo feriti non è perché non ci hanno dato ragione, ma perché pensiamo che non hanno ascoltato le nostre ragioni. Quanto è importante fermarsi, lasciare l’ansia, ascoltare, riconoscere le cose buone che dice l’altro e dopo dire serenamente la nostra opinione.

Questo non vuole dire che si deva concedere tutto e non correggere mai. Anche la fortezza è una virtù.

e) Cerchiamo di  comunicare molto. Oggi i “tablet” e i telefoni hanno tante funzionalità che possono rendere difficile la comunicazione personale.

f) Infine, in famiglia e nel lavoro, mettiamo sempre un sorriso: quanto aiuta!

Álvaro Gámiz

(Altre informazioni sull’empatia)

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